Frammenti di Immaginario

Esperimenti di riuso urbano 5

18 Luglio 2015 - sede storica Tiro a segno, Darsena, Ravenna

Nell'ambito di Ravenna 2015 - Capitale Italiana della Cultura, in occasione di Darsena Open Show, l'Associazione Meme Exchange con Ravenna 2015 e l'Associazione sportiva dilettantistica del Tiro a Segno Nazionale - sezione Ravenna, ha presentato Esperimenti di riuso urbano 5: Frammenti di immaginario, richiamo all’immaginario marino della città di Ravenna.

 

Pensando a un'idea di arte e di cultura votate alla partecipazione dei cittadini, per la festa estiva di Ravenna 2015 si è pensato alla costruzione di un grande mostro marino, prevedendo il suo "arrivo" in Darsena in occasione del 18 luglio. L'evento è stato anticipato da varie fasi  preparatorie e partecipative, per annunciare il "ritrovamento" del mostro, in modo da creare attorno all'evento anche una risonanza extracittadina, in allineamento con il ruolo di Capitale della Cultura della città di Ravenna.
Il mostro marino, di nome Mankugian, è una una scultura in ferro pensata e progettata da Giancarlo Scagnolari e Markus Benesch, i due artisti che hanno lavorato nella "casa d'artista" della sede storica del Tiro a Segno.
Mankugian nasce dalla leggenda e suggestione di un genio tutelare, mostro marino, che ricorda l’intimo legame con l’acqua alla popolazione. E’ la costruzione di un elemento totemico che rappresenta un essere spirituale. Oggetto e simbolo emblematico che si attiva da promemoria di un linguaggio di gruppo parente di un passato mitico come per la città di Ravenna. Si tratta di una creatura tutelare e al tempo stesso spirituale che richiama a se i propri figli in raccolta, il popolo degli ancorini,  affinchè rientrino in possesso di una identificazione personale con lo spirito guida.
La pelle esterna di Mankugian è grigio tenda, all’interno risplendono i colori delle navi che nascono nelle officine portuali , proprio dove ne è stata costruita la struttura, sabbiata la pelle, tagliata, saldata. Sotto l’occhio vigile dell’Aquila del Tiro a Segno, Mankugian e gli Ancorini (ganci di corno ritrovati in banchina di Italmet), sono stati decorati e hanno preso vita, per festeggiare l’eco del porto memoria di una città tra terra e mare.
Durante i mesi preparatori all'evento, si sono susseguite ricerche e lavorazioni: ricerche in porto di tutti i materiali da recuperare, lavorazioni in varie aziende portuali, che hanno dato il loro supporto alla costruzione del mostro, ognuna per la propria lavorazione.

(foto di Gian Maria Soglia)

Gli ancorini sono stati sapientemente trattati, decorati, animati, mentre Mankugian è cresciuto tra le banchine del porto e il tiro a segno.
Una volta costruito e assemblato, il mostro è stato immerso in acqua, all'alba, e ha aspettato scalpitando di essere liberato. Mankugian è stato immerso in un punto prestabilito, all’incrocio tra il "mare" e la "terra", ossia tra il Canale Candiano e la Lama, in prossimità dell’area del Tiro a Segno storico, sede temporanea della "casa degli artisti" che lo hanno riportato in luce, ritrovandone pezzi tra le banchine e i magazzini del porto. Lì, un sistema di corde, macchine portuali, gru, luci e argani, coordinati in azioni coreografate, hanno animato il mostro nelle acque, ottenendo un effetto di "happening" al confine fra opera performativa di dimensioni ambientali e movimento tecnico industriale.
Mankugian rappresenta il forte legame tra la città di Ravenna con la sua tradizione marittima e il futuro di un'area di banchina.

( foto di Gian Maria Soglia )

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